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File:The Shekinah Glory Enters the Tabernacle.jpg

La Shekhinah entra nel Tabernacolo. Nell'ebraismo tradizionale, contrariamente a quanto accade nella cultura cristiana, la divinità non viene impersonificata in immagini visive.

Tradizione[]

La parola leggi: sce-ch (leggi: è una trasli ) è una e del sostantivo del Lingua ebraica ebraico femminile singol femminile singolare k audio|He- hekhina.ogg|ascolta}}, reso talvolta d, reso talvolta dagli istica)|omofoni]] Shechinah, ' Shekina, , echina, ', chechinah., a sua [[etimol. La sua connessa al [[ è connessa al sciakhàn' שכנ (morare, e pu), dimorare, e può essere resa letteralmente come "dimora", "abitazione".

All'interno della tradizione biblica e teologica ebraica indica la presenza fisica di Dio o YHWH (il Signore, appellativo con cui ci si riferisce alla divinità, altrimenti impronunciabile).

Di Shekhinah si parla, in particolare, relativamente a:

  • la tenda del convegno costruita da Mosè durante il soggiorno di 40 anni del popolo ebraico nel deserto (XIII secolo a.C.), narrato nel libro dell'Esodo;
  • il Tempio di Gerusalemme, costruito da Salomone nel X secolo a.C.;
  • le manifestazioni epifaniche del Signore ai suoi fedeli.

Etimologia[]

Vedi anche l'articolo "Miti_della_Shekhinah" su It.Nostradamus.Wikia (in italiano)


Shakhan designava il Sancta Sanctorum e, per traslato, dell'intero Tempio.

Note[]

Bibliografia[]

  • Giulio Busi, Simboli del pensiero ebraico, Torino, Einaudi, 1999
  • G. Scholem, Von der mystischen Gestalt der Gottheit, Zurigo, 1962 (trad. inglese On the Mystical Shape of the Godhead, New York, 1991)
  • Arthur Green, Shekhinàh in Queste sono le parole, Firenze, Giuntina, 2002, pp. 61–62; e Sefiròt, ivi, pp. 56 – 59
  • Moshe Idel, Qabbalah. Nuove prospettive, Milano, Adelphi, n. ed. 2010

Voci correlate[]

  • Dio (Ebraismo)
  • Ghiur
  • Nomi di Dio nella Bibbia

Fonti[]





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